Entra nella community di Building Better!

Siamo lieti di annunciare il lancio del portale di cooperazione Building Better!

Vogliamo sviluppare e rafforzare le reti attraverso questo nuovo spazio di collaborazione virtuale per stimolare l’impegno interculturale e le menti creative.

Il Portale di cooperazione è uno spazio partecipativo online a cui i responsabili politici locali, gli operatori giovanili, gli educatori artistici, i manager culturali e i professionisti delle ONG che lavorano per i giovani possono connettersi, acquisire informazioni e strumenti per il sostegno e la sensibilizzazione dei giovani, o per promuovere informazioni culturali.

Le informazioni e le risorse non si limitano alle città partner del progetto: Dresda, Firenze, Heraklion, Larissa e Nicosia. Il Building Better PoC include risorse per l’apprendimento, informazioni culturali, metodi e strumenti sviluppati dalle organizzazioni partner del progetto situate nelle suddette città e da altre organizzazioni che non sono incluse nel consorzio del progetto e sono dislocate in tutta Europa.

Gli utenti del portale hanno l’opportunità unica, dopo essersi registrati gratuitamente, di caricare anche risorse come informazioni culturali, eventi e attività che si svolgono nelle loro città, strumenti e metodi per il supporto e la sensibilizzazione dei giovani, nonché risorse e materiali di apprendimento che hanno sviluppato in modo che possano diffondere meglio i risultati dei loro progetti. Per riassumere:

  1. Prima devi registrarti, quindi vai qui: https://building-better.eu/register/
  2. Dopo esserti iscritto al portale, troverai 5 gruppi: A) Informazioni culturali, B) Eventi e attività, C) Strumenti e metodi per il sostegno e la sensibilizzazione dei giovani, D) Risorse e materiali per l’apprendimento ed E) Organizzazioni. In ciascun gruppo troverai contenuti interessanti, potrai interagire con gli utenti e condividere esperienze e opinioni attraverso discussioni di gruppo o contattando ogni membro individualmente.
  3. Hai la possibilità di aggiungere al portale online della cooperazione le tue risorse, come attività/eventi culturali, informazioni culturali sulla tua città, strumenti e metodi per sostenere e raggiungere i giovani, nonché risorse e materiali per l’apprendimento.

ISCRIVITI ORA al Portale Online della Cooperazione, diventa un membro attivo e sostieni i giovani!

Il progetto è stato finanziato dalla Commissione europea. Il sostegno alla produzione di questa pubblicazione non costituisce un’approvazione del contenuto, che riflette esclusivamente il punto di vista degli autori, e la Commissione non può essere ritenuta responsabile per l’uso che può essere fatto delle informazioni ivi contenute. Riferimento del progetto:  2020-1-DE04-KA227-YOU-020835

Inclusione sociale e integrazione dei migranti: imparare dagli altri

Nei progetti europei spesso si parla di “scambio di buone pratiche“. Di cosa si tratta?

A diversi livelli, nell’ambito pubblico e/o privato, si elabora un’indagine, basata su specifici parametri, per investigare realtà, metodologie, iniziative, approcci relativi ad un tema specifico in un’ottica di reciproco apprendimento. Tutto questo arricchito dal fatto che le buone pratiche provengono da contesti a volte molto diversi tra di loro per cultura, background, organizzazione, target. E così a volte di un’iniziativa svedese si può apprezzare la semplicità e l’efficacia, di una pratica spagnola la creatività, di una tedesca la sostenibilità.

Col progetto Erasmus Plus – Future Target – assieme alle altre organizzazione partner, abbiamo raccolto delle pratiche rilevanti sul tema dell’inclusione e accoglienza di migranti, rifugiati e richiedenti asilo.

Sharing Europe ha individuato diverse iniziative presenti sul territorio italiano, grazie alla disponibilità di tante organizzazione del terzo settore impegnate su questi temi, e il coordinatore svedese ha scelto le 3 più originali e dal forte impatto: una relativa al teatro, una relativa alla formazione artigiana e un’altra basata sul calcio. Eccole elencate di seguito:

  1. DAF TEATRO DELL’ESATTA FANTASIA, una compagnia messinese che ha coinvolto negli anni 50 giovani richiedenti asilo attraverso laboratori, messe in scena e progetti d’integrazione grazie al teatro. Abbattendo pregiudizi e allontanandosi dalle trappole del solipsismo sia per partecipanti che per tutti gli attori sociali del territorio coinvolti (il pubblico, gli educatori, gli insegnanti, i giornalisti, gli studenti delle scuole) è riuscita a spingere i partecipanti e gli abitanti del territorio  verso una rinnovata sensibilità alla ricerca di un compromesso con se stessi nell’ascolto dell’altro.
Vento da sud-est -DAF

2. Bazin, un laboratorio di sartoria etico e creativo sito in Santa Croce sull’Arno, che crea percorsi di tirocinio, promuove l’autonomia economica dei lavoratori occupati, stabilisce un punto di contatto tra i migranti e residenti. Il laboratorio di Bazin è un luogo in cui l’inclusione sociale, l’artigianalità e il riutilizzo dei materiali si fondono.

Bazin -Santa Croce sull’Arno

3. Le Cascine del riccio, un impianto sportivo  vissuto dai bambini ospitati dalla Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze, che diventa una “zona libera dal razzismo” per parafrasare la scritta che domina l’ingresso allo stadio St. Paul di Amburgo. Sul campo l’operatore, l’educatore, il direttore della casa, il ragazzo, sono tutti uguali. Non ci sono gerarchie ma solo relazioni orizzontali.

In questo momento in cui le attività di scambio dal vivo sono temporaneamente sospese a causa dell’emergenza covid-19 e non possiamo quindi approfittare delle iniziative di formazione e study visit all’estero, non ci resta che lasciarci ispirare dalle esperienze raccolte in questa pubblicazione.

Per poter visionare l’ebook che riunisce le buone pratiche europee (versione italiana) cliccate qui.

Per sapere di più sul progetto E+ Future target, scaricate il volantino.

Per gli ultimi aggiornamenti sul progetto, scaricate la newsletter.

Casa è Distanti… eppure uniti!

Ho ormai superato i 30 giorni di quarantena e misure restrittive del covid19.

Mi sento abbastanza fiera di come i miei nervi stiano reggendo al cambio repentino della mia vita e di come stia allontanando con caparbietà il pensiero che “niente sarà come prima” sia inevitabilmente una constatazione negativa.

Ho cominciato disegnando il posterANDRÀ TUTTO BENE“.

L’ho appeso sotto la finestra e ogni giorno tra un flash mob, un applauso collettivo ed un inno d’Italia ho proseguito inserendo elementi pacchiani sul davanzale (girandole colorate, stelline dell’albero di natale, piante e fiori), immaginando che potessero far sorridere le persone sotto casa in coda per comprare il pane.

Ho ideato un piano bellico su come sopravvivere senza andare al supermercato.

Dopo essere stata una tra le poche fortunate a trovare posto nel servizio Esselunga a casa, bruciandomi l’occasione con una spesa inconsapevole di soli 40 euro, sono passata al servizio de L’Alveare che dice sì provando l’ebbrezza di comprare 3 kg di verdura a sorpresa e scoprendo che col porro si possono fare un sacco di cose!

Ho fatto video chiamate con mezzo mondo.

Quando l’emergenza coronavirus è passata dalla Cina all’Italia, in tanti, amici e colleghi conosciuti in occasione di viaggi e progetti europei, mi hanno scritto o chiamato per sapere come stavo (quasi come se l’Italia fosse stata vittima di un terremoto con epicentro ben localizzato nel cuore del paese o di una crisi economica nazionale da “PIZZA PAZZA”).

Ma a distanza solo di qualche giorno quando i contagi sono arrivati in Spagna, USA, Germania, Francia, Regno Unito, etc., e su instagram ai #iorestoacasa si sono uniti i vari #stayathome #quedateencasa #jerestechezmoi #ZostanWdomu #euficoemcasa sono stata io a ricontattarli tutti.

Perché conoscevo e avevo già elaborato quella iniziale frustrazione, mista a paura, al pensiero di avere fatto una cazzata ad andare alla manifestazione in piazza l’8 marzo prima di passare a salutare la nonna, o al concerto di quel cantante imperdibile solo il weekend scorso.

Quando realizzi che anche il tuo governo ha cambiato opinione a riguardo, quando dall’inneggiare all’immunità di gregge si è passati alla terapia intensiva, quando dall’aperitivo ai Navigli al test positivo è un attimo, tutto rapidamente cambia colore.

E mentre a Brussels in tavoli virtuali di lavoro si discute (e spesso si litiga) di cassa-integrazione europea, acquisto di materiale sanitario, liquidità alle PMI, ospedali di emergenza, vaccini ed Eurobond, c’è un’altra Europa fatta di cittadini che resta a casa e condivide comuni emozioni.

E quindi ringrazio la collaborazione con il progetto Home is che mi ha dato l’opportunità di contattare e coinvolgere molti di loro.

Dal loft a Bonn, o nella villetta in campagna a Ponte de Lima, nell’appartamento condiviso a Budapest, o dalla propria famiglia a Poznan, tornati dal viaggio di nozze alle Canarie o fuggiti da un Erasmus a Marsiglia, ognuno ha condiviso un unico messaggio, ognuno nella propria lingua, ognuno col suo carico di emozioni, perché siamo distanti eppure uniti, e siamo uniti seppur diversi.

Clicca sull’immagine per visualizzare il video

Tu in Europa: cinque anni per costruire l’Europa che vuoi!

Sono stati mesi molto intensi quelli che ci hanno portato al 26 maggio 2019.

Mentre a livello locale, nazionale ed europeo la campagna elettorale prendeva forma, a Firenze nei locali del Combo Social Club un gruppo eterogeneo di persone si interrogava sul modo più efficace di far arrivare ai cittadini la percezione di “ESSERE IN EUROPA“, di farne parte, di esserne in qualche modo beneficiari e responsabili. Tutto questo utilizzando il meraviglioso strumento del teatro, della musica, della danza e dell’arte.

C’è chi ci ha messo un gesto o una smorfia, chi ha fatto una piroetta di un minuto, chi ci ha regalato un rotolo di stoffa sulla quale qualcun altro ha danzato, chi ha incollato grandi lettere a formare la scritta “RA’L NAI ON HA F NOR EIT ER” [anagramma di L’ARIA NON HA FRONTIERE”].

Abbiamo discusso, ci siamo confrontati, abbiamo ragionato sull’idea di Europa, non quella di Brussels ma quella che viene percepita nelle piazze o per le vie delle nostre città, nei centri commerciali o tra i tavoli di un bar, perché era lì che volevamo arrivare.

Per mostrare che l’Europa è anche in Piazza della Sala a Pistoia o in Piazza Ingolstadt a Marina di Carrara, e decide molte cose che influenzano la vita di tutti noi – nel bene e nel male – e conoscerle è un bene, disinteressarsene è un male.

E poi piano piano hanno preso corpo: 5 temi, 5 incursioni urbane.

  1. MIGRAZIONI. Perché non possiamo restare indifferenti a cosa sta succedendo nel nostro Mediterraneo, ma neanche pensare che da singoli cittadini spetti a noi trovare la soluzione. Perché gli aspetti connessi al flusso di migranti via mare sono molteplici: gli sbarchi, i salvataggi, gli arresti, l’accoglienza… e le morti. Perché ci sono risvolti etici, politici, economici, sociali che vanno oltre i confini interni ed esterni dei paesi europei e il Parlamento Europeo, come luogo di scelte sovra-nazionali, può (e anzi, deve) andare oltre le incomprensioni fra i singoli paesi e dar voce ai cittadini.
  2. TUTTI IM-BALLO. Perché ogni giorno utilizziamo merci confezionate in packaging di plastica; confezioni, scatolette, vaschette, bottigliette, sacchetti… Perché è importante stimolare comportamenti individuali civili (con la raccolta
    differenziata, la pulizia delle spiagge, la riduzione dell’uso della plastica mono-uso), ma è anche fondamentale indurre le aziende produttrici a definire nuove modalità di packaging meno inquinanti, con l’utilizzo di materiali biodegradabili, confezionamenti più essenziali, etc. E questo è un livello di intervento “sistemico” che può avere successo solo se affrontato in ambito internazionale. Perché siamo comunque tutti in ballo.
  3. L’EUROPA È DI STRADA. Perché la maggior parte delle grandi realizzazioni infrastrutturali, benché non sempre percepita, ha un collegamento forte con la dimensione europea. Perché interventi come la TAV, la TAP o la tranvia impattano sull’ambiente, modificano i territori, incidono sullo sviluppo e sul futuro socio-economico del nostro territorio. E per questo è importante che le scelte siano il più possibile condivise, superando, laddove possibile il livello del semplice tornaconto dei singoli Stati. Il Parlamento Europeo ha una fortissima voce in capitolo nelle scelte infrastrutturali, e inoltre, per la sua caratteristica di luogo della rappresentanza democratica può articolare le proprie scelte in una dimensione realmente sovranazionale.
  4. CON LA RETE NON SI PESCA. Perché  la cittadinanza digitale sta entrando tra i diritti basilari di ogni individuo. Perché, attraverso la rete, riceviamo la maggior parte delle informazioni che ci servono per il lavoro e per lo svago e sempre di più la rete diventa il canale di gestione di servizi e di rapporti fra cittadini, aziende, pubblica amministrazione, sistema sanitario. Però la rete nasconde diversi aspetti problematici: la gestione dei “big data”, il rispetto della privacy, l’alfabetizzazione digitale, lo sviluppo fisico della rete che rischia di creare un notevole gap nelle aree rurali e nei centri isolati (zone montane, zone depresse, etc.) Oggi la rete è dominata da pochi colossali competitor: Amazon, Google, Apple, Facebook, ognuno dei quali agisce in un sostanziale regime di monopolio sul proprio settore di riferimento. Per questo motivo è particolarmente importante agire in una dimensione europea: solo un’entità di dimensioni continentali, infatti può avere la forza di dialogare con i colossi della rete ed imporre regole e pratiche che consentano uno sviluppo della rete armonico e aperto a tutti.
  5. L’ARIA NON HA FRONTIERE. Perché l’inquinamento atmosferico rappresenta fin dagli anni Settanta una delle principali preoccupazioni dell’Unione europea. Perché i tentativi di ridurre l’inquinamento hanno avuto un discreto successo e nel complesso la qualità dell’aria in Europa registra un miglioramento. Tuttavia, è necessario tenere sotto controllo la situazione e fare maggiori sforzi per prendersi cura dell’atmosfera. L’Unione Europea ha anche firmato una serie di importanti accordi internazionali per la lotta all’inquinamento atmosferico, che rendono possibile la collaborazione tra i vari paesi senza confini.

E questo video incornicia il tour per tutta la Toscana che abbiamo realizzato al grido di “TU IN EUROPA“. [clicca sulla foto per visualizzarlo]

https://it-it.facebook.com/fondazionesistematoscana/videos/476865656420927/

È stato bello, emozionante, faticoso.

Come tutte le volte che si scende in campo in prima linea, c’è stato il calore di un “bravi, è stato molto toccante” o di un “posso avere un volantino anche io?“, ma anche il silenzio o la distanza di una piazza più fredda e umida come la pioggia di questo maggio.

Ma la nostra missione non finisce qui.

Abbiamo cinque anni per impegnarci a costruire l’Europa che vogliamo.

Noi siamo pronti.

Si parte?

VIA!

YOUinEU. Tu in Europa. Cos’hai da dire?

Con il progetto YOUinEU, Fondazione Sistema Toscana, assieme a Controradio, Centrale dell’Arte, Europe Direct Firenze e Sharing Europe, cerca proprio te per sapere come vivi il tuo essere cittadino europeo e per ricordarti che, se hai voglia di cambiare qualcosa nell’Unione Europea, il 2019 ti offre un’opportunità che si ripete solo ogni 5 anni: andare a votare per eleggere i membri del Parlamento Europeo.

Infatti, dal  23 al 26 maggio 2019 si terranno le elezioni del PE.

Per promuovere la partecipazione al voto e per migliorare la percezione dei cittadini sull’importanza degli strumenti di democrazia delle istituzioni europee, dal 27 febbraio a Firenze si terrà un laboratorio creativo gratuito organizzato da Centrale dell’arte per l’ideazione di flash mob urbani dal forte impatto che irromperanno in piazze, strade e mercati.

-> Leggi il bando per partecipare <-

adesioni entro il 26 febbraio!

Nei mesi di marzo, aprile e maggio infatti, i partecipanti al laboratorio realizzeranno i diversi flash mob tematici nei capoluoghi della Toscana coinvolgendo studenti, universitari, associazioni e autorità locali.

L’obiettivo di YOUinEU è raccontare quali sono le funzioni del Parlamento Europeo e dell’UE, invitando tutti a esprimersi attraverso il voto.

Nei mesi del progetto su Controradio e sui social verrà promossa una campagna di comunicazione per promuovere la piattaforma stavoltavoto.eu, ideata dal Parlamento Europeo, e per incentivare la partecipazione al voto.

A conclusione del progetto è previsto un evento finale aperto al pubblico nel mese di maggio, durante i giorni della festa dell’Europa, con performance musicali, proiezioni video e dibattiti, grazie al coinvolgimento di Europe Direct Firenze, il servizio gratuito di informazione europea rivolta a tutti i cittadini.

Se sei interessato ai laboratori artistici, se vuoi partecipare ai flash mob o se vuoi maggiori informazioni sul progetto, scrivi a stavoltavoto@fst.it

Il progetto è finanziato dalla DG COMM del Parlamento Europeo.

Thank you, Europe (Direct)

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Questo post è il mio GRAZIE a tutti voi:

colleghi che in questi sei anni hanno condiviso con me l’amore per questo progetto europeo;
che sono diventati amici perché quando si porta avanti un’idea comune è spontaneo mettere tutto se stesso,
con i quali si è costruita una rete appassionata, che pretende di essere ascoltata per dare voce a tutti gli attori con i quali lavora a livello locale,
che anche in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, davanti ad uno scetticismo disfattista dilagante, continua la sua missione perché crede nel significato del motto “unita nella diversità“.

E’ il mio GRAZIE a Natale, responsabile dell’ufficio presso il quale sono cresciuta, che mi ha insegnato il valore di lavorare per la comunità,

che mi ha preso con sé in prima fila in ogni nuovo e sempre più ambizioso progetto,

che ha creduto in me quando non sapevo ancora che forma avessi,

che mi ha dato dimostrazione che se si lavora in maniera sinergica, con collaborazione, responsabilità, sincerità e disponibilità, non c’è ostacolo che tenga.

E’ il mio GRAZIE alle Istituzioni Europee che nella forma di un Pier Virgilio DASTOLI, di una Anna Maria DARMANIN, di un Roland PRENEN, di un Vittorio CALAPRICE, di un Daniel RADCLIFFE, di una Viviane REDING e di tutti i funzionari che ho avuto modo di ascoltare in questi anni, mi hanno fatto sentire importante nel mio ruolo -seppur piccolo- all’interno dell’enorme progetto comune.

E’ il mio GRAZIE all’Europa che partendo dalla piccola città di Catanzaro mi ha fatto sentire a casa a Malta, come in Spagna, nel Regno Unito come in Ungheria, perché solo la reale voglia di conoscenza delle cose, solo la sincera apertura al nuovo o al diverso, fa crollare pregiudizi e paure.

E’ solo un post per dirvi GRAZIE: porto dentro un pezzo di tutti voi!

Che il 2014 vi veda in prima fila per AGIRE.REAGIRE.DECIDERE! (cit. Campagna per il Rinnovo del Parlamento Europeo #EP2014)