Inclusione sociale e integrazione dei migranti: imparare dagli altri

Nei progetti europei spesso si parla di “scambio di buone pratiche“. Di cosa si tratta?

A diversi livelli, nell’ambito pubblico e/o privato, si elabora un’indagine, basata su specifici parametri, per investigare realtà, metodologie, iniziative, approcci relativi ad un tema specifico in un’ottica di reciproco apprendimento. Tutto questo arricchito dal fatto che le buone pratiche provengono da contesti a volte molto diversi tra di loro per cultura, background, organizzazione, target. E così a volte di un’iniziativa svedese si può apprezzare la semplicità e l’efficacia, di una pratica spagnola la creatività, di una tedesca la sostenibilità.

Col progetto Erasmus Plus – Future Target – assieme alle altre organizzazione partner, abbiamo raccolto delle pratiche rilevanti sul tema dell’inclusione e accoglienza di migranti, rifugiati e richiedenti asilo.

Sharing Europe ha individuato diverse iniziative presenti sul territorio italiano, grazie alla disponibilità di tante organizzazione del terzo settore impegnate su questi temi, e il coordinatore svedese ha scelto le 3 più originali e dal forte impatto: una relativa al teatro, una relativa alla formazione artigiana e un’altra basata sul calcio. Eccole elencate di seguito:

  1. DAF TEATRO DELL’ESATTA FANTASIA, una compagnia messinese che ha coinvolto negli anni 50 giovani richiedenti asilo attraverso laboratori, messe in scena e progetti d’integrazione grazie al teatro. Abbattendo pregiudizi e allontanandosi dalle trappole del solipsismo sia per partecipanti che per tutti gli attori sociali del territorio coinvolti (il pubblico, gli educatori, gli insegnanti, i giornalisti, gli studenti delle scuole) è riuscita a spingere i partecipanti e gli abitanti del territorio  verso una rinnovata sensibilità alla ricerca di un compromesso con se stessi nell’ascolto dell’altro.
Vento da sud-est -DAF

2. Bazin, un laboratorio di sartoria etico e creativo sito in Santa Croce sull’Arno, che crea percorsi di tirocinio, promuove l’autonomia economica dei lavoratori occupati, stabilisce un punto di contatto tra i migranti e residenti. Il laboratorio di Bazin è un luogo in cui l’inclusione sociale, l’artigianalità e il riutilizzo dei materiali si fondono.

Bazin -Santa Croce sull’Arno

3. Le Cascine del riccio, un impianto sportivo  vissuto dai bambini ospitati dalla Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze, che diventa una “zona libera dal razzismo” per parafrasare la scritta che domina l’ingresso allo stadio St. Paul di Amburgo. Sul campo l’operatore, l’educatore, il direttore della casa, il ragazzo, sono tutti uguali. Non ci sono gerarchie ma solo relazioni orizzontali.

In questo momento in cui le attività di scambio dal vivo sono temporaneamente sospese a causa dell’emergenza covid-19 e non possiamo quindi approfittare delle iniziative di formazione e study visit all’estero, non ci resta che lasciarci ispirare dalle esperienze raccolte in questa pubblicazione.

Per poter visionare l’ebook che riunisce le buone pratiche europee (versione italiana) cliccate qui.

Per sapere di più sul progetto E+ Future target, scaricate il volantino.

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